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"Al Via l'Asolo Art Film Festival 2020"

E’ con piacere che possiamo anticipare che, nonostante avverse congiunture dovute al Covid 19 abbiano reso alquanto complicata la realizzazione di manifestazioni, mostre e appuntamenti culturali, assieme alla ripresa delle attività della Biennale che con la prossima Mostra del Cinema darà inizio agli eventi in presenza, anche quest’anno possiamo confermare la presentazione di ASOLO ART FILM FESTIVAL 2020, dal 20 al 25 luglio, una rassegna alla sua trentottesima edizione che costituisce il più antico Festival al mondo dedicato al Cinema d’Arte. Anche se questa edizione si svolgerà sul web, non di meno potremo vedere una ricca e selezionata scelta di film di grande rilievo, grazie anche al supporto e le collaborazioni di grandi partner culturali come Sky Arte, Opera Estate, IUAV, che si sono rivelati decisivi per l’assegnazione dei premi speciali.


Si conferma Direttore Artistico per il secondo anno consecutivo COSIMO TERLIZZI, che per l’accuratezza della selezione delle opere arrivate, si è avvalso di esperti del settore, suddividendo la rassegna in tre sezioni più due fuori concorso.

Terlizzi, inoltre, è personalmente curatore della selezione “Affioramenti - alchimie sperimentali dalle università”, che intende promuovere le opere di giovani artisti provenienti da università e accademie d’arte. Il regista pugliese di nascita e formazione bolognese, come molti altri colleghi della giuria, dagli anni novanta intraprese l’utilizzo sperimentale di diversi media artistici come la fotografia, la performance, le installazioni, con la realizzazione di opere esposte in importanti musei Italiani, come il MamBo di Bologna, e internazionali, come il Centre Pompidou di Parigi.

Si è cimentato, successivamente, alla regia, realizzando documentari presentati a Rotterdam Int. Film Festival, Festival d’Automne a Parigi, Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles, Biennale Danza di Venezia, London Int. Documentary Festival e moltissimi altri.

Nel 2015 affianca la creazione dello spettacolo “Aurora” del coreografo Alessandro Sciarroni, Leone d’oro alla carriera per la danza al Festival della Biennale, e realizza, grazie al supporto della Fondation d’entreprise Hermès, il documentario “Aurora, un percorso di creazione”.

Del 2018 è il suo primo lungometraggio di fiction, “Dei”, prodotto da Buena Onda.

Lo scorso anno diventa direttore artistico di Asolo Art Film Festival ed è attualmente confermato.


I SELEZIONATORI inclusi per la sezione FILM SULL’ ARTE di quest’anno sono in tutto tre:


MILO ADAMI, regista che si è distinto per la formazione artistica e per una ricerca che si sposta tra finzione, documentario e sperimentazione video, dove alla pratica d’artista alterna quella di studioso di immagini in movimento. Nel 2017 vinse il Premio Zavattini con un documentario dal titolo “Mirabilia Urbis”; riveste attualmente l’incarico presso l’università di Urbino e la Scuola di Alta Formazione in Cinema Documentario e Sperimentale della Cineteca di Bologna e Università di Parma.

KARIN ANDERSEN, artista e performer, pluripremiata e presente con opere multimediali in musei internazionali, dal 2005 si interessa alla ricerca artistica in ambito delle immagini in movimento.

Le sue produzioni di videoarte sono state selezionate a livello internazionale per festival, mostre, rassegne ed incluse diverse edizioni del Videoart Yearbook – Annuario della Videoarte Italiana.

L’opera Stranger, video realizzato insieme all’artista e musicista Christian Rainer, è stato premiato a festival come Videofreccia (Modena) e Oblique (Francia). Karin ha, inoltre, ideato immagini e animazioni sceniche per spettacoli teatrali come Poligraf, con la regia di Massimiliano Briarava, Bologna, 2009 e Angelus Novissimus, per il regista Alain Béhar, Montpellier, 2014.

RAFFAELLA RIVI, formatasi al DAMS di Bologna, specializzandosi come autrice multimediale con particolare interesse al rapporto tra Arte e tecnologie, ha creato scenografie video per spettacoli, videoinstallazioni, cortometraggi, documentari e video storytelling aziendali ed è attualmente titolare del corso di Video storytelling per il Minor in Management Artistico all’ Università Ca’ Foscari di Venezia. Inoltre è membro del Maclab, laboratorio di management dell’arte e della cultura dell’Università veneziana, che pone particolare interesse all’analisi dell’evoluzione del marketing attraverso la narrazione video.

Ha prodotto più recentemente il suo primo lungometraggio Più de la vita, selezionato tra i 15 documentari italiani che concorrono alla cinquina dei David di Donatello.

Fa parte, inoltre, del gruppo D20 ART LAB, interessato alla progettazione e realizzazione di installazioni visive e interattive per spazi pubblici, mostre d’arte e ambienti aziendali.


Le opere di questa sezione FILM SULL'ARTE, ovvero lunghi e corto metraggi dedicati all’arte in tutte le sue forme, arte visiva, architettura, danza, musica, biografie, lavori di ricostruzione storica sui protagonisti dell’arte, selezionati in questa edizione sono:

*Lungometraggi: “Elliott Erwitt. Silence sounds good” di Adriana López Sanfeliu (Francia-Spagna);

“Toulouse-Lautrec, Racing through life” di Gregory MONRO (distribuzione Marine de Vanssay (Francia);

“A Hole In The Head” di Piotr Subbotko (Polonia);

“When you listen” di Sergi Cameron (Spagna – Bolilvia);

“In un futuro Aprile” di Francesco Costabile – Federico Sanovitto (Italia);

“Janitou” di Amine Hattou (Algeria, Germania, Qatar).

*Cortometraggi: “Who are you Pierrick Sorin?” di Amaury Voslion (Francia);

“Under the Skin – In Conversation with Anish Kapoor” di Martina Margaux Cozzi (Italia);

“Mythologies” di Agathe Pichard (Francia);

“I, Tony” di Argyro Nicolaou, Margaux Fitoussi (Cipro);

“Still Untitled / Encore sans titre” di Geneviève Sauvé (Francia);

“Concrete Forms of Resistance” di Nick Jordan (Libano-UK);

“The Sasha” di María Molina Peiró (Paesi Bassi);

“Peter Daler” di Davide Rapp (Italia);

“Caravaggio era un maiale” di Giacomo Bolzani (italia).


Per la sezione FILM d’ARTE sono stati nominati:


ELENA BORDIGNON, anche lei formatasi al Dams di Bologna, attualmente vive e lavora a Milano. Ha iniziato la sua professione come curatrice indipendente e giornalista, collaborando con numerose riviste tra cui Vogue Italia, Uomo Vogue e Flash Art. E’ autrice di un blog d’arte “ATPdiary”, ed attualmente è direttore editoriale e coordinatrice per il progetto #ArtissimaLive per la Fiera d’arte contemporanea di Torino Artissima. Oltre al lavoro editoriale, si occupa anche di social media e segue la comunicazione digitale di alcune aziende e fondazioni italiane, tra cui conta Antinori Art Project e Acqua di Parma Contemporary Art Projects.

VALERIA RAHO, attrice e performer, promotrice della cultura delle arti sperimentali e parte del Pia Studio di Roma, spazio dedicato alla formazione sul contemporaneo per artisti e curatori. L’interesse della Raho e del suo studio sperimentale spazia dalle immagini in movimento, alle arti performative passando per i live set. Le discipline insegnate sono molteplici, nell’intento di fornire un framework, un’organizzazione condivisa in cui è possibile anche realizzare dei test per progetti installativi o nuove produzioni filmiche.

I "Film in concorso", ovvero opere audiovisive create con qualsiasi tecnologia usata come strumento d’espressione, sono:

“Vertiges” di Nathalie Rossetti (Belgio);

“Fulfillment / Marketplace” di Christopher Thompson (Stati Uniti/Grecia);

“Inbetweenness” di Mona Kasra (Stati Uniti);

“BLUE” di Francesco Thérèse (Italia);

“The Orphan’s Gift” di Dan Robert Lahiani (Israele/Francia);

“Song of Clouds” di Ankit Poudel (Nepal);

“Canis Major” di Charli Brissey (Stati Uniti);

“Postdigital flipbook” di Pablo-Martín Córdoba (Francia);

“Ben” di Teresa Sala, Ilaria Vergani Bassi, Gabriel Beddoes, Mattia Parisotto (Italia);

“Murmur” di Jan Locus, Stijn Demeulenaere (Belgio);

“Words Words Words Are Decorative Sounds” di Giovanni Giaretta (Italia / Paesi Bassi);

“We always need heroes” di Rosie Heinrich (Paesi Bassi);

“A Shelter Perspective” di Claire Lance (Francia);

“Undark” di Jeremy Bolen (Stati Uniti);

“Haiku” di Martin Gerigk (Italia/Giappone).


Infine, per i Music Video MICHELE FAGGI, giornalista, critico cinematografico e videomaker. Faggi ha cominciato a interessarsi di Cinema, musica e new media nei primi anni novanta. Dopo una lunga esperienza radiofonica conclusasi con una delle prime trasmissioni in modulazione di frequenza diffusa anche via podcast, ha curato un volume dedicato, appunto, ai Podcast e alle radio online per RGB multimedia ed ha arricchito la produzione di alcuni format audio per i brand aziendali.

Nel 2005 ha creato la testata giornalistica online di Cinema e Musica "indie-eye.it", per la quale si è occupato di Content Management, Sviluppo e Produzione Video, e dal 2009 produce video di vario genere, tra cui after show, interviste e contenuti extra per prodotti home video.

Nella sezione MUSIC VIDEO, sono selezionate opere dedicate alla musica che fanno risaltare la ricerca espressiva e la vena poetica.

Le opere selezionate sono:

“Shadow of a Gun” di Acquasintetica;

“Smile With Teeth – Husbandry” di Jaime Puerta (USA);

“Part Twelve” di Taisia Deeva – distr. Yulia Travnikova (Germany);

“Ci libereremo” di Francesco Cabras (Italia);

“Gefror’ne Tränen” di Pop X – Davide Panizza (Italia);

“MONO NO AWARE 物の哀れ” di Marco Molinelli (Italia);

“Venice is On the water” di Paolo Pandin (Italia);

“Blue suits you” di Christian Rainer (Italia).


Una riflessione sulla GIURIA, affidata alle prestigiose competenze di alcuni professionisti del settore:

in primis citiamo il coreografo e performer ALESSANDRO SCIARRONI, Leone d’Oro alla carriera Biennale Danza 2019. Sciarroni è un affermato artista italiano attivo nell’ambito delle performing arts, con una formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale, in particolare associa un’impronta sarcastica e provocatoria sul palcoscenico con esibizioni ospitate nei maggiori festival e scenari inusuali a livello internazionale. Si avvale di frequente di professionalità provenienti da discipline del circo, dello sport e della danza acrobatica, tendendo a mettere in pratica quasi ossessivamente e al limite della forza fisica figure ripetitive che rispecchiano le inquietudini e fragilità delle performance, ricercando un rapporto empatico tra i performers ed il pubblico.

L’Artista, regista e performer italiana SILVIA COSTA, che si è formata in Arti Visive e dello Spettacolo all'università di Venezia, propone un teatro visivo e lirico, che indaga attentamente l'immagine quale stimolo di riflessione e di provocazione dello spettatore. Di volta in volta autrice, regista, interprete o scenografa, la poliedrica artista utilizza senza differenziazione ogni campo creativo per condurre la propria personale esplorazione sul Teatro. Sino al 2019 è stata artista associata del Teatro dell'Arte/Triennale di Milano e l’anno scorso del “Le Quai d'Angers CND”. Quest’anno è entrata a far parte dell'equipe artistico della “Comédie de Valence”, portando avanti al contempo l’interesse alla realizzazione dei suoi prossimi progetti in ambito musicale e operistico.

Il regista MARCO BERTOZZI, fa parte di quel gruppo di autori che, negli ultimi anni, ha contribuito alla rinascita del documentario italiano, unendo all’attività autoriale un forte interesse storico-teorico. Insegna Cinema da molti anni in diverse Università italiane giungendo attualmente allo IUAV di Venezia. Tra i suoi film si ricordano “Appunti romani” del 2004, “Il senso degli altri” (2007), “Predappio in luce” (2008), “Cinema grattacielo” (2017). Tra i suoi libri il più recente è intitolato “Documentario come arte. Riuso, performance, autobiografia nell’esperienza del cinema contemporaneo” (2018). Non di meno, ha seguito mostre ed esposizioni sul cinema italiano in Francia, Canada, Stati Uniti, Italia e, recentemente, ha condotto il programma Rai “Corto reale. Gli anni del documentario italiano”, che ne narra la storia negli anni cinquanta. Da Poco è divenuto curatore di “Bibliofellini”, la biografia internazionale in tre volumi dedicata a Federico Fellini ed è parte del team che, con Studio Azzurro, sta progettando il nuovo Museo internazionale dedicato al più famoso regista italiano.

Infine, la produttrice FEDERICA MARIA BIANCHI che ha lavorato per molto tempo nell’ambito degli studi di Storia dell’Arte compiuti in Svizzera, volgendo poi i suoi interessi sull’arte contemporanea, in particolare la produzione, e nel 2012 crea “Snaporazverein” (CHE), una società di produzione per la valorizzazione del libero corso di curiosità e immaginazione, al fine di realizzare creazioni e azioni artistiche, in particolare performative. Le produzioni e coproduzioni selezionate ci affiancano a progetti portatori di esperienze, percorsi che portano oltre il quotidiano, non per sfuggirvi, ma per provare a viverlo con rinnovata consapevolezza.“Verein” è la ricerca di un punto d’incontro fra le parti che devono riconsiderarsi per produrre dinamiche equilibrate per il pubblico.

“Snaporazverein” supporta la centralità dell’artista nel tessuto sociale, culturale ed economico particolarmente fragile del nostro presente. L’artista è in grado di offrire punti di osservazione particolari, nuovi orizzonti, stimolando il pubblico a riflettere sulle urgenze e le ferite del nostro tempo, ricercando nuove forme e linguaggi espressivi fra tradizione e tecnologia, che ci proiettano nel futuro espressivo dell’arte cinematografica e teatrale. La società ha preso parte a festival particolarmente aperti a nuove sperimentazioni artistiche.

Tra le centinaia di opere giunte da tutto il mondo per la selezione ne sono state favorite 57, di cui 38 saranno in concorso, divise nelle tre sezioni sopradescritte, e saranno rese disponibili on line sul sito del Festival dopo la registrazione sull’area privata ed a numero limitato di partecipanti.

Fuori concorso le due sezioni si distinguono in: Affioramenti e la Selezione Speciale Danza. La prima è curata dallo stesso direttore artistico Cosimo Terlizzi ed è uno spazio speciale dedicato ai giovani artisti provenienti da università e accademie d’arte.

Le opere selezionate quest’anno sono:

“37,5+ (trentasette emmezzo più)” di Guido Balzani, Andrea Ceresa, Martina Sara D’Alessio; “Giardin*” di Maria Crestani;

“Pharmakon” di Lorenzo Bussi;

“Ossi” di Mattia Parisotto;

“Dialogue at Lido” di Anja Dimitrijevic;

“Supplica a mia madre” di Vito Ancona;

“BLITZ” di Andrea D’Arsiè;

“Audition for a new Family e Time to take time” di Carolina Cappelli;

“TIME FRAME” di Daniele Muzzi; “Demiurgós” di Brando V. Gallo;

“Aidan” di Will Klein

“The Frame” di Mert Sata e Berk Sata.


La SELEZIONE SPECIALE "DANZA" è curata da STEFANO TOMMASSINI, studioso e docente di teatro e danza, tra le sue esperienze vanta collaborazioni con la Biennale Danza da 2013 al 2016, mentre attualmente collabora con Choreographic Collision, laboratorio coreografico sulla cui attività ha curato un catalogo edito da Marsilio nel 2011. Nel 2016 ha ottenuto una residenza di studio presso Scenario Pubblico – Centro Nazionale di Produzione della Danza di Catania, dove mantiene la residenza, con un progetto di ricerca sulla ricostruzione del repertorio in danza. Fa parte, inoltre, del progetto editoriale “Commedia dell’Arte in Context” promosso dalla Cambridge University Press.

I titoli di questa edizione comprendono opere di grande suggestione come:

“Umbrella Dance For Hong Kong” di WONG King Fai (Hong Kong);

“Não É normal (Not Normal)” di João Villas (UK);

“Burden Halved” di Kitty McNamee (USA);

“A Monologue in the Intermission” di Peter Vulchev – distr. Nevelin Vulchev (Bulgaria); “DARKNESS” di Sergio Racanati (Italia);

“Alterations / Ko Murobushi” di Basile Doganis (Francia);

“Intertidal. Barene” di Collettivo Confluenze – distr. Laura Santini (Italia).


Il Festival propone inoltre, eventi collaterali che offrono un’ulteriore offerta di intrattenimento, come proiezioni, mostre e aperitivi a tema, tutti all’insegna della sicurezza per distanziamento, numero limitato di accessi e dispositivi di sanificazione.

Anche quest’estate avremo modo di celebrare, grazie ad Asolo Art Film Festival, l’Arte nel suo significato più ampio, attraverso i suoi diversi linguaggi che, in momenti complicati come i nostri, possono offrire sostegno ed aiuto, aprendo lo sguardo su nuovi modi di affrontare il presente e imparando a guardare di nuovo al futuro con occhi sognanti.

23 Luglio 2020

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