di Anna Rubbini
Entriamo in punta dei piedi, quasi come fosse un luogo sacro, sicuramente un posto di cui la fama e la storia sono noti ma che viviamo come privilegio l’averne “accesso autorizzato”; uno spazio dove il qui ed ora lo percepiamo quasi fosse palpabile, vibrante e di cui siamo consapevoli, una destinazione che infonde la sensazione di stare per vivere un’esperienza unica che ci accomuna, eppure ignari che ne ricorderemo ogni respiro.
Siamo nella dimora di Giancarlo Busato, uno dei pochissimi Maestri d’Arte della Stampa in Italia, se pensiamo che son solo ventitré nel nostro paese; un artigiano, come giustamente si definisce, che incarna la terza generazione di un’Arte antica e complessa, come la vedo io, che inspiegabilmente e di frequente succede, rischia di scomparire.
La ragione è presto detta da Giancarlo stesso, l’era del digitale è giunta, e come spesso accade a chi di Arte ignora il fascino, dà accesso alla velocità, al numero e alla quantità.
Nel digitale tutto è perfettamente ed infinitamente uguale, moltiplicato e riprodotto senza sbaffi, bellissimo nella resa tecnica ma privo di quell’umana intercessione che determina l’autenticità dell’unicum; e come per molti altri saperi patrimonio di cultura di più complessa applicazione, si và perdendo nella vorticosità della tecnologia e del progresso.
A noi, però, l’amore per l’antico e per il fare la differenza piace e non spaventa, tanto più se trasmesso con professionalità ed eguale entusiasmo del nostro ospite.
L’ambiente è saturo di presenze, stratificate e ben distinte, incuriosendo il nostro animo segugio nella scoperta di un mondo di bottega dal sapore autentico, di cui siamo al cospetto come spugne ed assetati astanti.
Giancarlo, coadiuvato dalla compagna Federica e dal giovane discente Marco, ci introduce a tutte le tecniche possibili nel suo atelier: all’utilizzo degli attrezzi del mestiere, dal bulino alla carta, dalle lastre al torchio a stella, dalla “vernicetta” alla morsura, dalla stampa alta a quella bassa, dalle matrici - di marmo, di pietra, di legno, di zinco sino al plexiglas, - per la xilografia, la litografia e la lineolografia; alla morsura, fatta d’acqua e acido, e non il contrario, perché spaventa di meno ed è più rispettosa dell’ambiente, alla faccia degli ambientalisti che vivono in città (Vicenza n.d.r.)!
Abilmente ci apre al suo mondo, assolutamente ci rivela quanto esso sia fatto di trucchi del mestiere, un universo affascinante che lo rendono l’ “Arte” di un “saper fare” dall’apparenza semplice, ma che richiede la maiuscola: così scopriamo che si inizia dalla carta umida, preparata il giorno prima, per passare poi al registro per posizionare le matrici; alla bellezza dell’imperfetto per il bordo della carta, perché la stampa è arte a partire dal supporto; a come dosare la mano con la punta di metallo, a come pulire il bordo della lastra dalla pellicola del retro, a come stendere l’inchiostro con parsimonia per non sprecare e a come toglierlo sino al giusto strato. Senza paura di sporcarsi le mani, senza timore di sbagliare perché l’errore ci sta, tanto il Maestro ci insegnerà anche come si può rimediare, lucidando il solco e ripassando la vernice a pennello, usando il talco per non sporcare il bordo, facendo attenzione e dosando la pazienza, al limite si sbaglia la prima stesura e, al limite,si può sempre ricominciare d’accapo.
Ma la lezione più importante è quella della passione, del piacere di fare ciò che fai, della paura di non avere sèguito e della sensazione di dover trasmettere assolutamente prima che sia tardi.
Non è facile raccontare quanto amore si respira da quell’artigiano che da Vicenza ha portato il suo mestiere oltre confine, che con forza e tenacia continua a credere che possa esserci futuro nel continuare un lavoro che prima sporca le mani ma alla fine incanta lo sguardo, soprattutto quando il risultato è migliore dell’immaginazione.
Tutto questo e tanto altro, avere conosciuto e frequentato la bottega di Busato, che ci lascia a bocca aperta, che incuriosisce e ispira, che emoziona e coinvolge, soprattutto che ci invita a tornare con passo più deciso verso l’uso della stampa, quella vera, ed avere così un’altra occasione di entusiasmarci al cospetto di una grande cultura.
18 febbraio 2023, Anna Rubbini
Courtesy stamperia Busato, Vicenza
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