di Anna Rubbini
La Natura è rivelazione di Dio; l’Arte, rivelazione dell’uomo. (Henry Wadsworth Longfellow)
La grande arte riprende da dove finisce la natura. (Marc Chagall)
Ho la natura, l’arte e la poesia, e se questo non è sufficiente, che cosa posso volere di più? (Vincent van Gogh)
Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono. (William Blake)
Voglio parlarvi di un’esperienza per me davvero affascinante, inaspettatamente interessante e stimolante, un passaggio che penso renda migliore chi riesce a realizzarlo. Non capita spesso, infatti, di vivere situazioni straordinarie in un ambiente normalmente scelto per una gita in altura piuttosto che per un’escursione di trekking.
Spesso nella vita capita che, vuoi per pigrizia, vuoi per leggerezza, si vada a trascorrere il tempo libero in modo consueto, al mare o in montagna, al lago o in collina, purché questo ci dia la sensazione di sfuggire dall’ordinario.
Esistono luoghi, in realtà, che sono solo un po’ più in là rispetto alle nostre mete abituali e che riescono a superare la comune concezione di relax, di passeggiata o di svago, portando ad immergersi nella natura con un valore aggiunto, con un grande senso di rispetto per l’ambiente e di ammirazione verso la capacità dell’uomo di rapportarsi alla natura attraverso l’Arte.
Uno di questi luoghi è la Val di Sella, una località del Trentino situata sulle Prealpi Vicentine nei pressi dell'Altopiano di Asiago, che si contraddistingue poiché accoglie e promuove da molti anni un’iniziativa artistica di grande respiro, così grande da rappresentare uno dei Parchi Scultura più belli e significativi che abbiamo in Italia.
“Arte Sella” è un progetto d’arte ambientale contemporanea unico nel suo genere, che ha preso il via una trentina d’anni fa e che tuttora continua a crescere nelle dimensioni e nella presenza di artisti che negli anni hanno aderito allo sviluppo del programma. L’incontro del linguaggio artistico, della sensibilità e della diversa ispirazione di ciascun autore, ha trovato terreno fertile e il desiderio comune d’ intessere un fecondo e continuo dialogo tra la creatività e il mondo naturale.
Inserendosi nella corrente della Land Art, altrimenti definita Earth Art, che ha avuto i suoi esordi in America agli inizi degli anni ’70, ma che presto ha riscosso seguaci in tutto il mondo, questa manifestazione è stata ideata nel 1986 da alcuni amici del luogo appassionati d’Arte. L’intento era riscuotere l’adesione di artisti che avessero, come loro, una particolare sensibilità nei confronti dell’ambiente e predisposizione per un lavoro di ricerca. Fu’ questo un potenziale determinante per riuscire a coinvolgere personalità di ogni provenienza e ambito artistico e culturale.
Ebbe così inizio la trasformazione e valorizzazione di questo luogo incontaminato, recuperandolo alle avversità delle stagioni e ridonando alla sua natura interventi ornamentali con l’utilizzo di materiali organici e oggetti che, a differenza di quelli utilizzati dalla Land Art, non vogliono caratterizzare bensì esaltare lo spazio naturale in cui vengono inseriti.
La natura diventa allora un elemento primario, di studio, di interpretazione, di cultura e di alchimia benefica e originale rispetto a qualsiasi altro progetto prima intrapreso.
L’Arte in questa Valle assume un valore di riavvicinamento, di rispetto e di potenziale energia che dalla natura si sprigiona e diventa essenziale fonte di conoscenza e di arricchimento spirituale e culturale.
L’esposizione delle prime due edizioni si avvalse del parco privato di Villa Strobele, originario ingresso alla mostra. Le due rassegne rappresentano, nella storia della manifestazione, le linee guida per la nascita successiva di un’organizzazione strutturata e funzionale, un’Associazione stabile che sorse nel 1990, integrando un collettivo di funzionari di diversa provenienza ma accomunato dal desiderio di dare un personale contributo al cambiamento socio culturale del territorio.
Nel 1998 l’esposizione principale si spostò presso uno spazio più ampio e versatile della stessa valle, la vicina Malga Costa: il luogo divenne presto riferimento della comunità artistica coinvolta nel programma di sviluppo del Parco, sede di dibattiti e scambi interculturali tra i protagonisti degli eventi.
L’opera iconica di Arte Sella sorse nel 2001, la Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri, che riproduce nelle dimensioni una vera cattedrale gotica a tre navate che con il tempo e la crescita degli alberi di cui è composta, “work in progress biologico”, raggiungerà la copertura del tetto ed il suo volume strutturale definitivo.
Da quel momento si può dire che il progetto compie un’evoluzione determinante per il futuro della Valle, una nuova sensibilità e una crescita del territorio e dei suoi abitanti che, attraverso l’Arte, conoscono la possibilità di riappropriarsi dell’ambiente attraverso un nuovo rapporto con la natura, vivendolo come esperienza etica, culturale ed artistica nello stesso tempo.
E’ sorprendente come gli artisti che hanno esposto negli anni siano riusciti a creare un pathos così profondo e irradiante con l’ambiente, interagendo e contaminando nel tempo anche i diversi linguaggi della cultura non solo artistica ma della letteratura, della musica e della poesia, facendo diventare il programma della rassegna non più soltanto artistico ma multidisciplinare.
L’esperienza a cui mi riferivo all’inizio risulta tanto originale quanto multisensoriale, cosa ancora più rara se si pensa che stiamo parlando di spazi aperti, di natura e di artificio che entrano in sinergia anziché in conflitto.
Ancora una volta, a riconferma di quanto la nostra sensibilità e la nostra mente possa essere arricchita costantemente anche in luoghi, modi e momenti inaspettati.
Si può esistere senza arte, (-e cultura- ndr.), ma senza di essa non si può Vivere.
(Oscar Wilde)
Parco sculture Arte Sella
Anna Rubbini, 12-08-2020
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