Nel corso degli ultimi tre anni l’Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani si è data l’ambizioso obiettivo di trasformare la sua organizzazione in Ente di Terzo Settore (ETS), attraverso una modifica dello Statuto ed il restailing del suo marchio, parallelamente alla realizzazione del suo sito IT ufficiale.
In occasione della nomina del nuovo Consiglio Direttivo, che ha significato l’incarico ad un nuovo Presidente, Lorenzo Balbi del MAMBO di Bologna, e l’ingresso di due nuovi consiglieri, Caterina Riva, Direttrice del MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli, ed Emma Zanella, Direttrice del MA*GA di Gallarate (VA),sono stati confermati i principi che hanno ispirato la precedente direzione di Lorenzo Giusti, presidente uscente, nonché le cariche della Vicepresidenza, confermata a Marcella Beccaria Capo Curatrice e Curatrice delle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea; della Segreteria Generale che rimane a Greta Gelmini, Responsabile Affari Generali della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e della Consigliera Elisabetta Barisoni, Responsabile di Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia.
Proseguire nelle politiche museali legate alla contemporaneità, nonché promuovere il patrimonio artistico pubblico favorendo la diffusione delle arti visive attuali n Italia e all’estero, sono stati riconfermati come principi cardine dell’organismo nel prossimo triennio.
Accanto agli obiettivi concreti orientati allo studio e alla valutazione dell’entità museo, nella sua identità, nel ruolo e nelle strategie operative, AMACI oggi si è dichiarata sempre più propensa alla creazione di contenuti favorevoli e produttivi non solo verso le istituzioni ma a tutta la collettività del settore, tanto più in un contesto critico e in costante evoluzione come quello in cui viviamo.
In anni recenti si è intensificata l’attività di promozione del comparto e, anche in tempi d’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid, la Giornata del Contemporaneo si è tenuta comunque in modalità ibrida, prassi forzata ma grazie alla quale l’associazione ha ottenuto l’estensione della propria rete con realtà estere. Inoltre, e su questo tema trova tutta la nostra redazione particolarmente sensibile, si è messo in pratica l’aggiornamento del Vademecum dei musei d’arte contemporanea, un fondamentale documento indirizzato al riconoscimento dell’artista come figura “professionale”, cosa che in Italia ci trova ancora impreparati.
Sono stati, inoltre, pubblicati gli atti dell’importante convegno Museum at the Post-Digital Turn,- che non si capisce perché non si sia potuto definirlo in italiano-; è stata pianificata una nuova piattaforma rivolta all’organizzazione dei convegni nelle strutture museali, Museo 21; infine, ma non meno importante, si è focalizzata l’attenzione sul progetto dell’Archivio RAAM, un registro documentale ad hoc per favorire e rivalutare i patrimoni dei musei che, grazie all’inserimento della collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Termoli associatosi nel 2021, risulta oggi notevolmente ampliato per numero di opere e di artisti.
Un elemento importante, quello degli archivi, che è considerato tale molto più dalle sedi museali che non dagli artisti, tanto che soltanto chi ha alle spalle una Fondazione o un Museo a loro intitolato –tra i tanti mi vengono in mente gli artisti Maurizio Plessi, Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi, per fare alcuni esempi - può contare su questo importante apporto documentale; difficilmente gli artisti, specie quelli contemporanei, conservano ordinatamente le loro opere, auto-penalizzando la loro stessa produzione.
Notevoli supporti hanno permesso, invece, il perseguimento di questi obiettivi, che si mantengono nondimeno alti anche nel termini futuri dell’Associazione dei Musei: tra le tante, due consistenti sponsorizzazioni tecniche di M&C SAATCHI e di Artshell che si sono prodigati già nella precedente edizione a mettere a disposizione una piattaforma fruibile dai partecipanti ed un programma di mappatura degli eventi della manifestazione nelle diverse location.
La giornata del Contemporaneo si è manifestata anche quest’anno un’iniziativa riuscita, anche per la grande adesione partecipativa; molte le sedi, specialmente private, che si sono aperte al pubblico per l’occasione, confermando il desiderio di valorizzare il settore artistico contemporaneo nella comune volontà di reagire al meglio alla crisi degli ultimi anni. Inoltre, si è voluta estendere anche oltre i confini nazionali attraverso la rete diplomatica e consolare del Ministero degli Affari Esteri, incentivando la partecipazione delle figure Direttive aderenti ad Amaci, ad eventi organizzati all’estero dalla Farnesina e dalle realtà del settore contemporaneo nei Paesi di riferimento.
Spazi e Studi d’artista, accanto alle Gallerie e Fondazioni pubbliche e private, nonché tutti gli spazi istituzionali in qualche modo portatori di cultura, hanno manifestato spontaneamente l’obiettivo di raccontare la rinata vitalità dell’Arte contemporanea. Ed il risultato è stato di raggiungere ben 950 eventi solo in Italia, più tutti gli altri realizzati all’estero e indicati nella mappa del sito dell’Associazione.
Il tema di riflessione proposto quest’anno è l’Ecologia, un argomento in cui tutti siamo sensibilizzati specie nell’imminente rischio di una guerra nucleare che per ora si vede lontana, ma a mio parere non lo è affatto, per le sorti del nostro Pianeta. Strettamente connesso il principio della Sostenibilità, ed oggi per fortuna molti nostri comportamenti ed atteggiamenti ruotano attorno a questo concetto e alle sue diverse declinazioni.
Focalizzare l’attenzione sull’interazione responsabile con l'ambiente risulta fondamentale per continuare a condurre uno stile di vita migliore, per una condizione di sviluppo che sia in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità delle generazioni future.
E dunque, ecologia e sviluppo sostenibile riguardano, in maniera interconnessa, l'ambito economico, quello ambientale e quello sociale. Queste tre dimensioni, oggi in modo talvolta inesorabile se si pensa solo al degrado ed alla sporcizia delle nostre città, - inclusa Bologna che ai tempi in cui ero studente tra gli anni ’80 e ’90, era tra le più sicure e vivibili d’Italia - sono parametri che concorrono insieme alla definizione di benessere, ed è quanto mai attuale il desiderio di raggiungerlo negli obiettivi quotidiani, ovvero nei comportamenti più semplici per condurre uno stile di vita più civile e sensato.
Anche l’Arte può e deve dare il suo apporto, testimoniando quanto sia vicina, sensibile e esemplare verso queste tematiche che investono la collettività. Da qui la scelta di AMACI di dare non soltanto degli argomenti ma delle effettive motivazioni a partecipare, ognuno con il proprio contributo, alla giornata del contemporaneo, dove anche il solo spettatore, con la sua presenza alle porte aperte delle gallerie e delle istituzioni, si predispone civicamente in questa direzione.
Occasioni sentite che però, a mio parere, risultano ancora insufficienti ad una efficace ed estesa partecipazione, alla diffusione della cultura e alla comprensione di contenuti che possono ridare il giusto senso civico a pubblici di molteplici provenienze.
Sicuramente, l’immagine scelta per rappresentare questa giornata affidata Giorgio Andreotta Calò, è decisamente eloquente ed esplicita nella descrizione dei nostri tempi: veneziano classe ’79, distintosi per essere stato già presente nella Biennale Arte di Venezia del 2017 presso il Padiglione curato da Cecilia Alemani a rappresentare l’Italia, ha accostato al tema della manifestazione di quest’anno l’opera Icarus (2021-2022) offrendo un’immagine simbolicamente efficace per invitare a riflettere sulla crisi ambientale: l’uomo in simbiosi con un suo simile, una farfalla, che iconograficamente rappresenta la libertà, ma con le ali spezzate, con il volo compromesso verso la naturale propensione ad innalzarsi nell’aria con leggerezza e vitalità.
Inequivocabilmente, con questa fotografia si è portati a riflettere sull’importanza del trasferimento alle nuove generazioni il senso di responsabilità che dovranno avere per costruire un futuro migliore e per progredire; ed, aggiungo, di rimediare agli errori e alle innumerevoli contraddizioni dei loro predecessori, prima che sia troppo tardi.
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