di Anna Rubbini
Sta per concludersi il prossimo 21 dicembre la bella mostra curata da Antonella Nesi e promossa dal Comune di Firenze, dello scultore irlandese Kevin Francis Gray, allestita dallo scorso giugno al Museo Stefano Bardini a Firenze. L’opera di Gray che ha fatto anche da manifesto alla sua grande personale, testimonia il suo profondo legame con la Toscana ed in particolare con la città di Pietrasanta dove vive e lavora.
La mostra è stata organizzata da Mus.e in collaborazione con la Galleria Eduardo Secci Contemporary che rappresenta l’artista nel panorama artistico contemporaneo, ed ha avuto il generoso supporto dell’azienda Moaconcept quale mainsponsor.
Della stessa appartenenza anglosassone abbiamo già presentato un'altro artista plastico, Richard Dupont, a conferma delle scelte d'avanguardia artistica che connotano la Edoardo Secci Gallery
Questa mostra, ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica, nonché una grande visibilità sulla stampa, ciò conferma il grande ruolo che Firenze riveste anche nell’ambito della promozione e dell’incremento degli eventi d’arte contemporanea.
La mostra avrebbe che dovuto inaugurare a marzo ma purtroppo, a causa degli effetti della pandemia, ha impedito ai musei la riapertura al pubblico, pur con lo svantaggioso ritardo ha ottenuto una ragguardevole affluenza di visitatori, dimostrando interesse ed apprezzabile associazione tra sculture del nostro tempo e modelli del passato a cui Gray si è sempre ispirato.
Con la mostra dello scultore al Museo Bardini prosegue il progetto di promozione dell’arte contemporanea nella città medicea, che nonostante le mille difficoltà del momento mantiene vivo il desiderio di sostenere l’arte in ogni sua forma, caldeggiando tutti i progetti che manifestino un legame con le testimonianze del passato ma anche con le eccellenze del territorio.
Il forte rapporto che sussiste tra Kevin Francis Gray e la regione Toscana, infatti, è testimoniato dai lunghi anni di collaborazione tra l’artista ed i distretti lavorazione dei marmi di Pietrasanta. Ciononostante l’autore,con questa mostra nel capoluogo, è la prima volta che ha esposto le proprie opere sul territorio, dimostrando come il suo lavoro si sia da sempre ispirato ai grandi maestri del passato, come Michelangelo, Donatello, Canova, riproducendone le pose classiche in chiave personale e contemporanea: l’uso del non finito, la distorsione dei tratti somatici o la loro velatura ci mettono in contatto con la parte più umana e allo stesso tempo misteriosa del lavoro di Gray.
Figura supina, Kevin Francis Gray courtesy Museo Stefano Bardini
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